Rimettersi in movimento

Capita a volte che nella vita si debba ricominciare tutto da capo. E capita di dover ricominciare la stessa cosa che avevi fatto sino al giorno prima. Come in un brutto sogno, un giorno rientri a casa tua e ti trovi la porta della cantina chiusa e qualcuno che ti dice ‘Mi hanno detto di non farti entrare, tu sei fuori dall’azienda’. E’ una cosa a cui non riesci a credere, pensi che non sia vero e inizi a vivere una vicenda surreale che ti lascia l’impressione di essere stato cancellato dal giardino degli uomini, senti messo in discussione il tuo diritto ad esistere. Nonostante i disaccordi nella gestione e nelle finalità pensi sempre che alla fine qualcosa tenga tutto insieme o che ci si possa separare civilmente e ragionevolmente, dando a ciascuno la possibilità di continuare.
Ho lavorato sette anni per dare vita e impulso ad una azienda  che portava il nome della mia famiglia e che fino a quel momento aveva venduto le uve. Ho progettato una cantina nel 2000, nel 2005 abbiamo incominciato a vinificare e ho fatto nascere dei vini diversi che nella mia zona non esistevano, che portano in etichetta sin dall’inizio il mio nome, il nome dei miei amici più cari, persino quello di mio figlio. Ho accompagnato questi vini in giro per l’Italia, e poi per il mondo, spiegando a tutti quelli che incontravo come lavoravamo, come vinificavamo e cosa poteva nascere da Trebbiano, Catarratto, Perricone e Nerello in Contrada Cerasa. Ho conosciuto Nicolas Joly e nel 2005 ho cominciato a lavorare i vigneti in biodinamica, ho portato l’azienda in Renaissance des Appellations caratterizzandola nella serietà del lavoro naturale in vigna e in cantina. Ho lasciato il lavoro che facevo a Palermo per dedicarmi completamente ai vini di Cerasa, mi sono guadagnato la stima e la fiducia di importatori, rivenditori e clienti. L’azienda, attraverso la mia passione, stava crescendo e all’improvviso tutto questo si è polverizzato lasciandomi tra le mani i soli vigneti, senza nemmeno le attrezzature per lavorarli. Sono rimasto senza i vini, chiusi in cantina e valutati così poco a bilancio da far risultare l’azienda in perdita e togliermi la possibilità di averne una parte in proporzione al lavoro svolto , i vini su cui avevo lavorato sino a novembre 2011 sembravano, nella magia dei numeri, non essere nulla. L’annata 2011 che sono stato obbligato a lasciare non appena svinato, è un vino che non riesco più a riconoscere come mio. Sono rimasto senza una cantina, e se si riuscirà a portare a termine l’annata agraria, ancora non c’è un luogo dove vinificare. Sarà difficile ricostruire le cose in fretta, il vino ha tempi lunghi, ma io ho deciso di metterci tutte le mie forze perchè questo lavoro è la mia vita.
Con queste righe, che mi sentivo in dovere di scrivere per chiarire e spiegare la situazione  a chi mi ha seguito tutti questi anni, lo sguardo verso il passato però si chiude e si apre quello verso il futuro. Non c’è più tempo per recriminare, le cose da fare sono troppe.
Sono ripartito da capo dalle vigne e dal lavoro di vignaiolo,  e se riparti da una cosa che hai già fatto è più facile muoversi con consapevolezza nelle vicende di ogni giorno, riesci a trovare il modo di concentrare l’attenzione anche su cosa facilita un esperienza, quali sono i passaggi obbligati, quali le scorciatoie. Capisci che se non avessi mai fatto questo mestiere ci metteresti molto di più a districarti dalle difficoltà e allora ti viene voglia di raccontarlo a quelli che questo lavoro lo fanno per la prima volta, che iniziano e si sentono sperduti davanti a tutto ciò che c’è da fare.  Io sono ripartito e mi piace l’idea di poter raccontare a tutti quellli che in qualche modo hanno preso questa strada cosa significa fare vino da artigiani nella vita di ogni giorno, un po’ come sto facendo io. Raccontare le tantissime cose di cui questo lavoro è fatto. Questo blog parla di questo.

43 pensieri su “Rimettersi in movimento

  1. Emozionante questo tuo modo di raccontare momenti che sicuramente non devono essere stati facili!!!! In ogni riga è sempre presente l’entusiamo e l’amore per il tuo lavoro e l’altrettanta voglia di ricomiciare!!!! Bello, anche perchè credo sia un buon esempio di vita. Qualsiasi cosa accada l’approccio verso la soluzione delle cose dovrebbe essere questo ….. anche se si deve ricominciare tutto da capo!!!

  2. Ciao Francesco, ho avuto modo di assaggiare diverse volte i tuoi vini e di apprezzarli. Ti voglio inviare link a un articolo su un blog che scrissi un po’ di tempo fa, dopo averti conosciuto alla degustazione di Tiziana Gallo, per ricordarti il punto dal quale parti: vini diversi, di carattere, che si fanno amare. Da questo non che nascerne qualcosa di ancora migliore. Un grande in bocca al lupo!
    Marina
    http://iovino.wordpress.com/2010/03/06/sicilia-alla-riscossa-2-guccione/#comment-1420

  3. “Capita a volte che nella vita si debba ricominciare tutto da capo. E capita di dover ricominciare la stessa cosa che avevi fatto sino al giorno prima. Come in un brutto sogno, un giorno rientri a casa tua e ti trovi la porta della cantina chiusa e qualcuno che ti dice ‘Mi hanno detto di non farti entrare, tu sei fuori dall’azienda’. E’ una cosa a cui non riesci a credere, pensi che non sia vero e inizi a vivere una vicenda surreale che ti lascia l’impressione di essere stato cancellato dal giardino degli uomini, senti messo in discussione il tuo diritto ad esistere. Nonostante i disaccordi nella gestione e nelle finalità pensi sempre che alla fine qualcosa tenga tutto insieme o che ci si possa separare civilmente e ragionevolmente, dando a ciascuno la possibilità di continuare.” …

    Mi ha lasciato senza parole questo incipit … è la mia storia che non parla di vino ma parla di una violenza simile.
    GUARDA AVANTI … ricordati cosa è accaduto ma sbaglia ancora ed ancora fidandoti delle persone, delle tue idee, degli slanci e dei momenti di bassa. IN BOCCA AL LUPO !!!

    p.s. Grazie a Giulia che ci ha suggerito questo link.

  4. Assolutamente sotto shock, non ne sapevo nulla. Ho amato i tuoi vini dal giorno esatto in cui sono finiti sotto il mio naso, e ti ho sempre considerato una delle figure di riferimento per la rinascita della Sicilia del vino, la rivincita del vignaiolo sul neo-latifondismo. Per me rimani attore protagonista in un cast che è cresciuto tanto, contro difficoltà e pregiudizi che sappiamo.

    Pronto a darti tutto il mio supporto – sia come giornalista e critico che, se necessario, come wine merchant- nelle tue prossime avventure. Un abbraccio, e in bocca al lupo.

  5. Caro Francesco, ricominciare sempre e a tutti i costi è quello che la vita ci propone ! ognuno di noi ha una storia, più o meno bella. Tutto ciò circonda non sono altro che strumenti e occasioni per mettere a dura prova la nostra voglia di vivere… forza sempre, perchè sono i rapporti tra gli uomini che fanno la differenza al di là degli attaccamenti alla Terra o ad un cognome. Un abbraccio fraterno. Cadiamo e ci rialziamo sempre più forti, un abbraccio fraterno. Ambrogio Vario

  6. Francesco sei un signore! Non mollare, noi siamo con te e ti seguiamo, sempre, se può esserti d’aiuto noi siamo qui nonostante i chilometri!
    Abbracci Enocratici,
    Davide Anna e Samuele

  7. Amo i tuoi vini, buonissimi sia i bianchi che i rossi, hanno quel qualcosa in più che inseguo sempre ovunque, in qualsiasi cosa.
    Ricostruire non è mai facile, ma io continuerò a cercare i tuoi vini sugli scaffali delle enoteche, sulle carte dei ristoranti, continuerò a parlarne.
    Forza Francesco!

  8. Francesco non ci conosciamo ma hai tutta la mia solidarietà. Riprenderò le tue parole sul mio blog, Percorsi Di Vino, affinchè tutti possano comprendere le tue ragioni e che bella persona sei!

  9. Faccio parte di “quelli che questo lavoro lo fanno per la prima volta, che iniziano e si sentono sperduti davanti a tutto ciò che c’è da fare”, ed è proprio così, mai come in questi giorni, nonostante non sia la mia prima annata ma “ben” la quarta, mi sono sentita sperduta, incapace e anche un po’ depressa (conseguenza, anche, della visitina in cantina dell’altro ieri dell’ente certificatore per il bio: scusa la parentesi nella parentesi, ma una volta per tutte, VAFFANCULO alle certificazioni, che fanno esattamente l’opposto di quello che dovrebbero, non analizzano un tubo , ma ti fanno lavorare mesi sulle scartoffie, tornassi indietro neanche se i 200 euro all’anno me li dessero loro!). La tua storia è molto triste, ne avevi accennato alla riunione di Bologna, ma non conoscendoti non ne sapevo nulla (tutt’ora so solo quanto da te scritto, ma posso solamente immmaginare quello che devi aver passato). Che dire se non banalità: anche se faccio questo mestiere da pochi anni, so già che può farlo solo chi ha un’immane passione, tu devi averne il doppio, visto che lo fai per la seconda volta. Spero che non ci succeda mai quello che è successo a te, ma posso dire che dovesse accadere, ora come ora penso che il mio attaccamento morboso per questo mondo mi porterebbe a ricominciare tutto daccapo, ma non posso asserirlo con certezza: certe cose o le vivi o non le conosci fino infondo. Bentonato ad un veterano del mestiere e benvenuti a noi novelli, sprovveduti, confusi, ancora un po’ incapaci, ma molto appassionati.
    Eleonora

  10. Ciao Francesco,
    sono Fabrizio Vicari (GustoVino) di Roma…
    Credo e spero che ti ricordi, ti sono venuto a trovare in cantina meno di anno fa, a luglio insieme alla mia ragazza, Silvia…
    Abbiamo passato 5-6 ore insieme, a bere, a parlare di vino e della vita…e si capiva che non volevo più andar via…
    Sapevo della tua situazione e la rabbia era tanta per quello che è successo…ora non sai che piacere avere tue notizie grazie anche al post di Giulia che ringrazio vivamente come sempre…
    Ti vorrei aiutare, ma non saprei come fare così lontano…per quello che conta ti sono vicino e spero che un giorno tutto risorga ancora meglio di prima, perché ti ho conosciuto e so che te lo meriti, e non ho dubbi che ce la farai…
    Speriamo di rivederci un giorno per continuare a parlare liberamente come abbiamo fatto l’ultima volta…nel frattempo cercherò di non finire i tuoi vini, ma sarà difficile!!!
    Un abbraccio e a presto, Fabrizio

    P.S. Sono il primo che scrive qui? Che bello!!!

  11. C’e’ un giorno nuovo a mezzanotte da dove ripartire.E’ proprio in questi momenti bui che si deve trarre il meglio dalle persone piu’ care e stare alla larga dalle ombre.
    Io ti posso solo confermare che le tue creature del 2009, che bevo e ribevo con piacere, stanno li’ a testimoniare che hai solo un cammino da riprendere , solo da seguire le orme(giganti) che hai lasciato.
    Un abbraccio.

  12. Ciao Frà, è la prima volta che scrivo in un blog.
    Ti auguro con tutto il cuore di trovare la tua “Via”. Ti vogliamo bene
    Ale

  13. …se, saprai costringere cuore, tendini e nervi a servire la tua volontà anche quando siano sfiniti…se saprai fare tutto questo, tuo sarà il mondo e quanto esso contiene, ma, soprattutto, tu sarai un uomo, Figlio mio…

  14. So ben poco di cosa c’è dietro quello che hai scritto, ma quello che hai scritto mi piace. Cercherò di seguirti sul questo blog. Il nome Cerasa è bellissimo, non so perché mi ricorda mia madre, forse perché ai suoi tempi a Roma le ciliegie si chiamavano Cerase. e come le ciliegie un giorno tirerà l’altro. Andrà bene vedrai, nella tua vigna e nella tua persona.

  15. Ho degustato diversi vini Guccione, mi sono piaciuti, ne ho parlato agli amici. Nel tempo, con soddisfazione li ho ritrovati nei locali dove andavo, erano dei vini molto diversi tra loro, ognuno con una personalità ben definita, eppure così diversa da un’annata all’altra: così poco omologati, “cangianti ma sempre buoni” come la natura.
    Poi una stimata agronoma di Monreale mi ha parlato dei Fratelli Guccione, del loro modo “giusto” di far le cose, di persone che si sporcano le mani di terra e che non siedono dietro una scrivania per “fare numeri”.
    Leggere di ciò che è accaduto mi amareggia tanto (il lavoro, soprattutto se ben fatto, dovrebbe nobilitare, non opprimere e umiliare) ma sapere che c’è ancora tanto coraggio e tanta voglia di dare nuova vita alla terra è una gioia grande. Tanto più che saremo spettatori di questa rinascita. E noi qui saremo, con pazienza, secondo i tempi lenti della natura, ad osservare ammirati la rimessa in movimento.

  16. Ciao Francesco! Sono tornato da pochi giorni da Londra,dove mi ero recato tra gli altri posti anche alla RAW,purtroppo ho saputo in anteprima della cosa,mi aspettavo di vederti per poterti salutare,chiedendo di te mi è stato risposto “Non lavora con mio padre” al che ho alzato i tacchi,rammaricato e non troppo sorpreso visto che a Fornovo in quella bella chiacchierata mi avevi anticipato che c’erano già disaccordi in azienda.. Ti auguro tutto il bene possibile e ti faccio un grosso in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti futuri!
    Marco W.

  17. Francesco, la tua passione, il tuo amore per questo mondo ti darà la forza per ricomin ciare un nuovo percorso….quello di Francesco Guccione, i vini di Francesco Guccione, il mondo del vino conosce solo questo volto …..e tutti vogliono solo TE.

  18. Ciao Francesco,

    mi chiamo Cristiana, è da poco scaduto il dominio sul mio blog, altrimenti avresti potuto trovare la “tua storia” raccontata da me nel 2006.
    Sono stata cacciata dalla cantina proprio a ridosso della vendemmia, sono riuscita a trovare una vecchia cantina che mi ha affittato un serbatoio e 20mq di spazio per posare due botti e la pigiatrice col torchio ricomprati al mercatino dell’usato.

    Adesso ho ristrutturato la casetta di campagna di famiglia, posto sperduto in cima a una collina non raggiungibile con mezzi grandi, con tutto ciò che ne consegue (a volte non si sale neppure in auto e si deve andare a piedi.

    Sono 60mq di pura follia, tutto un po’ arrangiato, una casetta di pietra come cantina, una roulotte per dormire, vasche di cemento, vecchia pigiatrice di ferro smaltata, il pezzo forte è la pressa della vaslin da 7HL anno 1975 circa, un vero lusso se riguardo il torchio.

    Sto sempre impiccata perché la botta è stata forte e purtroppo in Italia i finanziamenti li prendi solo se hai già qualcosa (o qualcuno).

    Comunque sono ancora qui. Finché avrò fiato nei polmoni e forza nelle mani farò il vino.

    Resistiamo ma non perché abbiamo nessun merito, anzi forse è un difetto, specialmente per chi ci sta vicino, siamo fatti così.

    Al lavoro più bello del mondo!

    Ciao
    Cristiana

  19. Un grande abbraccio da Antonella di Bologna.
    La tua forza e il guardare avanti ti apriranno le porte di una nuova cantina/vita..vedrai che salterà fuori anche quella prima vendemmia. L’importante che tu la desideri senza, come tra l’altro hai scritto, recriminazioni ma solo guardando avanti e usando tutta la tua esperienza: tra le mani troverai quello che cerchi. (se non la conosci leggi i libri sulla forza dell’attrazione)
    Sei una persona bellissima
    Grazie per il tuo messaggio serve a tutti.

  20. Caro Francesco, mi avevi accennato qualcosa qualche settimana fa e c’ero rimasto male, ma ahimè non meravigliato. Sono storie che sai possono accadere ma non immagineresti mai al mondo che possano accadere a te! e quando accadono inesorabilmente ti “struppiano” . Un campione è tale quando si rialza e riprende la sua corsa dopo che qualcuno gli ha fatto lo sgambetto per metterlo fuori gioco: e tu, tornando a fare il vignaiolo stai dando dimostrazione del campione che è in te. Non posso darti grande aiuto con la cantina: la mia l’ho dismessa da diversi anni, ma se può servire ho ancora un vecchio torchio. Tieni duro e un grande abbraccio.
    Carlo

  21. ,,,mmm….sto seguendo un caso che era iniziato in modo simile….ma con un consulente con le palle che fa la controparte a volte il bilancio e i numeri delle giacenze magicamente si ribaltano, guarda un po’…e tutto il lavoro di questi anni? il marchio???? l’avviamento, ecc…???????? il punto di maturazione delle uve attaccate ai vigneti???siamo quasi in vendemmia….! mi sembra una cosa pazzesca….ma hai accettato la valutazione così?

  22. Sempre più credo che le cose non capitino per caso e che ogni prova migliora il nostro spirito e la nostra vita. Sei già più forte e più sereno.
    Inviami in privato la tua nuova email per favore. Un caro abbraccio.
    Alessandro

  23. Il numero e il tenore dei commenti al tuo esordio valgono un patrimonio. Piccolo ma già tanto sostanzioso da far dichiarare felice anche questa tua (ri)partenza. Sono tra quelli che ti conoscono dalla vigna e dalla vita di prima: per te parlano il tuo lavoro, la tua pazienza. Ti aspetto, tra l’altro, anche per il prossimo calice da Stefano Pollastrini/Stradivarius. Anni dopo il primo.

  24. Tu ispiri e motivi tutti noi a ripensare il nostro modo di vivere.
    Ci possono portare via tutto ma non la nostra arte, non quel fuoco che tutti i giorni con cura custodiamo e coltiviamo.
    Scrivi Francesco.

  25. non sono mai riuscito a degustare i tuoi (vs) vini alle varie fiere, ma quando ti vedrò la dietro al tavolino a presentare i Tuoi, stai certo che mi fermerò.
    lascia questa triste vicenda alle spalle, pensa a fare bene, anzi meglio,
    pensa che , in puro spirito antroposofico, il terzo di durata a ritroso per te sarà lieve…
    …per altri un po meno…ma per scelta loro.
    un caro saluto. tienici aggiornati

    • Mi scusi Tommaso si spieghi meglio, molte delle persone in questo blog e non solo, hanno visto Francesco al lavoro, in vigna, in cantina, alle manifestazioni, molti lo hanno conosciuto personalmente e hanno condiviso insieme a lui la sua crescita professionale. Addirittura c’è chi sostiene essere fisicamente uguale a suo padre. Di che parla quando dice che è molto bravo ad usare la parola “mio” anche quando non lo è? Potrebbe
      chiarirsi? Non mi sembra corretta un’affermazione del genere, a meno che il suo è solo uno pseudonimo e si nasconde la personalità di qualche bifolco…

    • …forse è opportuno chiarire…
      …anche perchè si apprende che la ‘Cantina’ resta in Reinan.. ecc, chi di loro presenzierà alle manifestazioni sarà in grado di dare una versione di controparte credibile ?

  26. Pingback: pietrecolorate

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